Approccio Integrato Ecocompatibile per il Contenimento di Xylella fastidiosa e per la Rigenerazione dell'Olivicoltura e dell'Ambiente
IntroduzioneÂ
Il progetto INTEGROLIV D.M. MASAF n. 664829 del 29/12/2022) coinvolge Enti di ricerca con competenze multidisciplinari sulla gestione sostenibile delle colture vegetali, sull'utilizzo di strumenti molecolari e biochimici per lo studio delle interazioni pianta-microrganismi-biomolecole e sullo sviluppo di metodi innovativi per il controllo delle malattie delle piante.
Il progetto mira a identificare, valutare e trasferire al comparto olivicolo nuove strategie atte a mitigare gli effetti negativi da Xylella fastidiosa pauca, batterio da quarantena responsabile del disseccamento rapido dell'olivo.
Sintesi e Obiettivi
Xylella fastidiosa (Xf), batterio fitopatogeno a localizzazione xilematica, è in grado di infettare, spesso con esito letale, numerose specie vegetali. In Europa il batterio è stato segnalato per la prima volta nel 2013 in Italia dove, nella penisola salentina, un nuovo biotipo (ceppo ST53) della sottospecie pauca (Xfp) è stato trovato associato al disseccamento rapido dell’olivo (OQDS), malattia che ha già interessato milioni di piante e genera grandi preoccupazioni per lìolivicoltura dell’intero bacino del Mediterraneo.
Grazie al clima particolarmente favorevole, all’abbondante presenza del suo principale vettore (l’insetto Philaenus spumarius - sputacchina comune dell’olivo) e alla presenza diffusa di cv. di olivo autoctone suscettibili, il batterio sta provocando danni devastanti all’olivicoltura Pugliese.
Attualmente, le misure di quarantena, di monitoraggio e di contenimento pur rallentando la diffusione del patogeno non garantiscono un’adeguata prevenzione delle nuove infezioni e il reimpianto con cv. di olivo resistenti contribuisce solo in parte alla ripresa dell’olivicoltura delle zone infette, ove le varietà autoctone, sebbene molto suscettibili al patogeno, sono da secoli ben adattate all’ambiente pedoclimatico salentino.
I prodotti con potenziale attività antibatterica pur alleviando in taluni casi i sintomi della malattia, non mostrano efficacia soddisfacente in campo e non sono in grado di eradicare il patogeno dalle piante infette. E’ necessario, pertanto, un impegno coordinato della ricerca per individuare e implementare nuovi è più efficaci mezzi di contrasto contro il batterio.
In tale scenario, il presente progetto, attraverso un approccio multidisciplinare e l’uso di metodologie tradizionali e avanzate si prefigge di selezionare, valutare e trasferire agli operatori del settore olivicolo nuovi prodotti e più efficaci strategie contro la malattia.
I prodotti selezionati in vitro e in serra per la loro efficacia contro Xfp, saranno valutati su olivo in campo mediante loro inserimento in protocolli di lotta integrata al fine di massimizzare il controllo del patogeno e dei suoi vettori, nonché di altri fitopatogeni dell’olivo.
Al fine di ottimizzarne l’attività , i prodotti più efficaci saranno anche indagati mediante tecniche avanzate di tipo biochimico e genetico-molecolare al fine di elucidare i loro meccanismi d’azione diretta sul patogeno e/o indiretta sulla pianta.